chi sono i "custodi dell'ultima 500"?

Dal 31 Luglio 1975 ad oggi, quattro decenni di convivenza con Azzurra, l'Ultima 500.

Mentre tutti parlano della chiusura dell'impianto di produzione della Fiat 500, avvenuta il 4 agosto del 1975 a favore della neonata 126 la cui produzione inizierà a partire dal 25 agosto 1975, da Termini Imerese partono gli ultimi carichi di Fiat 500 da destinare al mercato automobilistico. Tra queste una ci interessa in particolar modo poichè entrerà di diritto a far parte della nostra famiglia che l'ha custodita tutti questi anni.




Diamo i numeri

Ottobre 1975
Gaetano opziona la Fiat 500 turchese farfalla per farne un regalo alla moglie, Venere che rimarrà la storica proprietaria fino ai giorni nostri.

13 Gennaio 1976
Viene immatricolata la Fiat 500 R telaio 5.231.518 targa PA441783, venduta dalla concessionaria FIAT "SCIA" di Piazza Marina, Palermo; oggi non più in attività.









5 Maggio 2012
Nel forum del fiat500club Italia leggiamo "Alla ricerca dell'ultima fiat 500" e scopriamo dal numero di telaio che è davvero l'ultima, stupenda conferma di quello che già sapevamo grazie alle due punzonature presenti sul telaio.

16 Settembre 2012
Per la prima volta Azzurra - l'Ultima 500 - partecipa fuori concorso ad un evento, il "Concorso di Eleganza e Restauro di San Pellegrino Terme" dove viene ammirata dal pubblico e premiata per essere ufficialmente l'ultimo esemplare di 500 prodotto.







I CUSTODI DELL'ULTIMA FIAT 500

Gaetano e Venere, originari rispettivamente di Racalmuto (AG) e Licata (AG), si conoscono a Palermo e qui s'innamorano prima e si sposano poi; dalla loro unione nasceranno Davide, Luciano ed Adriano.
Nella famiglia di Gaetano, a Palermo, le cinquecento sono state sempre di casa.
La prima, del 1964, è stata la compagna di viaggio di nozze di Gaetano e Venere. Dopo poco più di un anno sono nati Davide e, 15 mesi dopo, Luciano quindi Gaetano ha dovuto prendere un'auto più grande, una FIAT 1300.
Negli anni a venire sono arrivate altre tre 500L: una rossa, una bianca e una blu anche se Azzurra era già di famiglia. Quando d'estate ci si trasferiva in campagna non si poteva fare a meno di una 500.
All'epoca Gaetano lavorava presso la Concessionaria Fiat "SCIA" sita in Piazza Marina a Palermo, di proprietà del Dott. Alicò. Abbiamo saputo da fonti certe che inizialmente Azzurra fosse stata destinata all'allora Direttore Generale dello stabilimento SicilFiat di Termini Imerese che la voleva donare alla moglie, per cui si può ragionevolmente supporre che l'auto fu al centro di particolari attenzioni durante la costruzione e le successive rifiniture - vedi ad esempio le due punzonature, una sul passaruota e l'altra sul cruscotto. La storia poi racconta che la moglie del Direttore Generale la ritenne troppo piccola per le sue esigenze e quindi la rifiutò. Tramontata questa possibilità l'Ultima 500 venne destinata alla normale rete di vendita e finì proprio nella concessionaria "SCIA" di Palermo dove lavorava Gaetano. Il Dott. Alicò raccontò l'aneddotto del rifiuto della moglie del Direttore Generale ma tralasciò di citare che questa era l'Ultima 500 prodotta e che fosse stata per questo punzonata, probabilmente non ne era neppure lui a conoscenza oppure il fatto non meritava attenzione più di tanto. Quando Gaetano la vide decise immediatamente che sarebbe stato il regalo perfetto per Venere e la opzionò; nel Gennaio 1976 l'opzione viene perfezionata in vendita e l'Ultima viene immatricolata il giorno 13; da allora, in quasi quarant'anni, ha percorso 68.666 Km.
Gli accessori di cui è dotata sono:
. sedili ribaltabili;
. motore FIAT 126 A00 con cambio sincronizzato;
. accensione e bloccasterzo in basso a sinistra;
. impianto d'allarme su tutte le chiusure;
. colore turchese farfalla codice Fiat 0463;
. interni neri in vinilpelle;
. due punzonature a perenne ricordo che questo è l'ultimo esemplare di Fiat 500.


gli anni '70 e '80

Raccontano i proprietari:
"Nei primi anni la tenemmo a Palermo, parcheggiata sotto casa ma dopo un tentativo di furto ritenemmo necessario e più sicuro portarla a Racalmuto. Una mattina un vicino di casa nota dei movimenti sospetti di alcuni ragazzotti intorno alla macchina e li caccia via. Avevano già tagliato la capote per entrare e rubarla. Come antifurto c'era un inseritore posto dentro il tubo di areazione sotto il cruscotto lato passeggero, mentre l'allarme è dotato di chiavetta di attivazione e si trova dentro la griglia di areazione sopra il vano motore. Questo allarme è collegato a tutte le chiusure (le due portiere, il bagagliaio e il portellone del motore) ed utilizza come sirena il clacson. Tutto gestito da una rudimentale centralina posta accanto al serbatoio del liquido lava tergicristalli".
Il racconto continua, parla Luciano;
"Sono gli anni del boom economico e noi, in famiglia, viviamo questo storico passaggio tra la fine produzione della 500 a vantaggio della nuova vettura di punta della Fiat , la 126. Il fratello di mio padre, lo Zio Carmelo, si presenta sotto casa per farci vedere la sua nuova macchina, una 126 giallo paglierino esaltandone le qualità di comfort e spazi. Soprattutto per il bagagliaio anteriore dove poteva alloggiare valigia e borsone. Mentre per mio zio la 126 rappresenta l'ideale per una famiglia di quattro persone dal costo di poco più di un milione di Lire di allora, per mio padre il regalo ideale per la moglie era rappresentato da una cinquecento, anche se ormai ne era terminata la produzione.
La scelta era sicuramente dettata dal bisogno di avere una seconda auto piccola, economica e pratica per gli spostamenti e i parcheggi di una città e non come prima scelta. Noi a quei tempi avevamo avuto oltre alla Fiat 1300 anche una 1100D rosso fiammante, una Fiat 1500 e delle 850 berlina".


gli anni '80 e '90

Luciano:
Nel 1986 la concessionaria Fiat "SCIA", storica della città di Palermo, è costretta a chiudere e licenziare tutti i dipendenti; un fatto precursore di quello che è accaduto e accade oggigiorno. L'inizio di una crisi in crescendo costante del settore auto di cui mio padre e i suoi colleghi furono, loro malgrado, le primissime vittime.
Mio fratello Davide a 20anni entra nell'arma dei Carabinieri e si trasferisce in Sardegna, a Quartu SantElena, dislocato al Comando Regione Carabinieri Sardegna; qui conosce e sposa Rita con cui ha due figli, Alessandro e Federica. Mio padre decise di mandare l'Ultima a Davide, che però non aveva un box dove tenerla e quindi fu costretto a rifiutarla; Azzurra rimase quindi nella casa dicampagna di Licata.
A causa del licenziamentio di mio padre non è più conveniente restare a Palermo perciò ci trasferimmo a Licata dove restammo fino al 1995. Io (Luciano) e mio fratello Adriano ci spostiamo al Nord e così anche i nostri genitori, per la prima volta nella nostra vita lasciavamo per sempre la nostra amata Sicilia per trasferirci definitivamente sul continente.
Erano anni difficili, siamo negli anni '90, nel bel mezzo delle guerre di mafia degli Stiddari che hanno preso possesso delle provincie in particolare della Giurgintana ovvero l'Agrigentino tra Racalmuto, Palma di Montechiaro e Gela dove successe un finimondo. Noi passavamo tra gli allevamenti per il ritiro del latte e tra queste zone la tensione era forte. Ma avendo vissuto per 26 anni a Palermo, durante un altro periodo di guerre di mafia, questo senso di disagio era ormai insito nella nostra normale vita quotidiana. Licata miracolosamente ne resta al di fuori come una piccola Svizzera, una terra franca che ha come salvagente il porto e la sua florida agricoltura basata sulle primizie coltivate nelle serre - tra cui il melone razza "Cantalupo" pregiato ed apprezzato - oltre a stupende spiagge inserite in un paesaggio da favola e tutto sommato ancora selvaggio lontano dalle rotte turistiche con litorali tutti da scoprire.
Dopo la partenza dei figli l'Ultima viene messa "a riposo" fino al 2005 quando anche Gaetano, ultimo della famiglia rimasto in Sicilia, vende tutto e decide di trasferirsi anche lui in Abruzzo con armi, bagagli e fiat 500 appresso. Purtroppo nel 2007 Gaetano viene a mancare lasciando da risolvere alcune pendenze derivate dall'attività di famiglia del decennio precedente; nasce così l'idea di disfarsi dell'Ultima - era il 2008 - per raggranellare qualche euro; mio fratello Adriano contatta un commerciante di auto che inizialmente offre circa 6.000 euro ma poi scese a meno di 2.000 euro e non se ne fece niente. Qualcun'altro rispose ma offrì la ridicola cifra di 500 euro.
Evidentemente il destino aveva deciso che l'Ultima non dovesse lasciare la famiglia, una gran bella fortuna dato che ora siamo ben consapevoli del tesoro che abbiamo tra le mani!"

Conclude Luciano:
"Tra tutti io sono quello che l'ha utilizzata di più, per tante estati ed inverni mi ha accompagnato nei miei spostamenti; oggi mi dedico alla sua valorizzazione per darle finalmente il posto che merita nella storia dell'automobile.
Per finire racconto questo breve aneddoto. Nel 1984 prendo la patente e per la prima volta guido il cinquino di famiglia tra i tornanti di Licata Contrada Montesole. Nulla di speciale, solo la felicità di poter finalmente guidare la mia prima auto, un ricordo importantissimo da conservare. Ma la piccola berlina è ben più che un semplice mezzo, è l'ultima 500 prodotta nello Stabilimento di Termini Imerese (PA) il 31 luglio 1975, ed è un pezzo importante della storia Italiana. Sapevo che per scalare le marce della 500 bisognava fare la doppietta - vera acrobazia motoristica - per non grattare il cambio ma con Lei non funzionava! Nessuno mi aveva detto che aveva il cambio sincronizzato!"